Il concetto di salute è variato tanto nel corso del tempo, venendo spesso reinterpretato. Senza dilungarci più del dovuto utilizzeremo una data spartiacque: il 1948. Prima di questa data il concetto di salute poteva esser definito come “assenza di malattia”, pertanto con un’affermazione negativa : “è sano chi non è ammalato”.
Ma nel 1948 avvenne un cambiamento concettuale: lo stato di Salute venne definito dall’OMS come “uno stato di completo benessere fisico, mentale, psicologico, emotivo e sociale”. Una definizione decisamente più ampia e che includeva diversi aspetti della vita dell’individuo, che iniziò ad esser considerato nelle sue tre dimensioni: biologica, mentale e sociale.
A causa della pandemia del Coronavirus in questi ultimi mesi abbiamo cambiato molte nostre abitudini, certezze e convinzioni, e verosimilmente molte altre dovranno essere cambiate in futuro. Probabilmente anche il nostro concetto di Salute è mutato, in particolar modo per quanto riguarda l’igiene e la prevenzione. A tal proposito vorremo segnalarvi l’ultima definizione che è stata data nel 2011 dall’OMS, ove il termine ‘Salute’ indica “capacità di adattamento e di autogestirsi di fronte alle sfide sociali, fisiche ed emotive”, definizione assolutamente calzante con le tematiche odierne.
Questa nuova definizione sottolinea come la Salute sia legata all’adattabilità dell’individuo: si tratta di un concetto dinamico, proprio perché l’ambiente che ci circonda e la nostra relazione con esso sono in continuo mutamento.
Troppo spesso la salute viene data per scontata e ci si rende del suo valore solo al prorompere di una malattia o quando acquisiamo consapevolezza del fatto che ci è difficile, se non impossibile, affrontare attività in cui eravamo ferrati o perdere abilità acquisite nel tempo.
In quel momento prendiamo realmente coscienza della sua importanza e corriamo ai ripari: la corsa per iscriversi ad un corso di Cardio-Pilates per alleviare i nostri dolori alla schiena e perdere quei chili di troppo, cerchiamo di mangiare meglio (magari con l’aiuto di un nutrizionista), diminuiamo il numero di sigarette e i bicchieri di alcool e cerchiamo di dare priorità alle nostre vicende personali, a ciò che “conta davvero”. Tutto questo per rincorrere un obiettivo: la Salute. In questo senso la Salute diviene il Fine, il Traguardo, giusto?
La risposta è sì e però quest’approccio è totalmente sbagliato: tutte le buone pratiche segnalate sopra dovrebbero esser sostenute sempre, non a periodi alterni, e dovremmo evitare che la salute divenga il nostro traguardo, bensì il nostro mezzo!
La Salute va sostenuta quotidianamente: la vera Salute si costruisce nella vita quotidiana, conoscendo le proprie suscettibilità, ampliando le proprie consapevolezze ed assumendo stili di vita che favoriscano una condizione armonica di equilibrio dinamico (funzionale, fisico e psichico). Sembra utopico vivere un completo benessere su più fronti? Eppure la Salute in questo senso esiste. Esiste quando abbiamo un grande senso di controllo sulla nostra vita, un senso di realizzazione.
“La promozione della salute è il processo che mette in grado le persone di aumentare il controllo sulla propria salute e di migliorarla. Per raggiungere uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, un individuo o un gruppo deve essere capace di identificare e realizzare le proprie aspirazioni, di soddisfare i propri bisogni, di cambiare l’ambiente circostante o di farvi fronte. La salute è quindi vista come una risorsa per la vita quotidiana, non è l’obiettivo del vivere. La salute è un concetto positivo che valorizza le risorse personali e sociali, come pure le capacità fisiche”.
Così è stato enunciato nella Prima Conferenza Internazionale per la Promozione della Salute, riunita ad Ottawa nel 1986.
Pertanto, al di là delle battaglie in ospedale, delle emergenze, delle sfide tra vita e morte, dovremmo pensare a preservare la nostra Salute giorno per giorno per raggiungere il nostro miglior potenziale per gli anni che stiamo vivendo.
Siamo in continuo contatto con l’ambiente esterno, e più Salute abbiamo, più capacità di adattamento avremo. Non a caso in psicologia anche la definizione di intelligenza viene ricondotta alla capacità di adattarsi all’ambiente esterno in continuo mutamento. Ci si augura che la consapevolezza aumenti la quantità delle nostre buone abitudini e il controllo sullo stile di vita più appropriato alle nostre caratteristiche individuali.
E pare che si stia iniziando a lavorare correttamente e in questa direzione.
Quali sono le buone abitudini da tenere per avere dei miglioramenti tangibili sul nostro stato di salute?
Ecco una serie di comportamenti, ritenuti tra i più importanti:
- esercizio fisico quotidiano (cose semplici: non è necessario essere agonisti, ma non bisogna stare tutto il giorno al pc! Una lezione di pilates o yoga effettuate sotto la guida di insegnanti esperti giovano tantissimo sia alla sfera fisica che quella mentale; se non fai attività fisica da tanto tempo opta per un percorso individuale: è sicuramente più dispendioso ma ti eviterà fastidiosi inconvenienti in futuro!)
- alimentazione varia ed equilibrata, e calibrata in base alle nostre esigenze (in questo può aiutarci un bravo nutrizionista!)
- attività mentale (leggi almeno un libro al mese, utilizza quiz di logica, studia argomenti che non conosci: la nostra mente è elastica e immagazzina informazioni, creando nuove connessioni continuamente)
- lavora ai rapporti interpersonali (ringrazia il tuo prossimo, vai a trovare quell’amico che non vedi da tanto tempo, organizza una cena con i tuoi colleghi)
Se svolte quotidianamente, queste piccole azioni faranno la differenza: provare per credere!
E tu, che valore dai alla tua Salute? Quali sono le tue priorità? Hai avvertito dei cambiamenti importanti in seguito alla pandemia?