La posizione dell’elefante “gajasana” è una delle più diffuse anche nei corsi di yoga base. Fa parte, come tante altre, del gruppo degli asana particolarmente consigliati per ritrovare l’equilibrio mentale e fisico.
Scopriamo qualcosa in più su questa posizione, il suo significato, la simbologia e come eseguirla.
Gajasana: significato e simbologia
“Gajasana” deriva da Gajanana, uno dei tanti nomi del dio Ganesha che qui prende il significato di “Signore dal volto di elefante”. Da qui il termine “Gajasana” al quale si attibuisce il significato di “posizione dell’elefante”.
Come spesso accade dietro i nomi orientali, però, vi è molto di più di una semplice traduzione letterale. Infatti attorno alla posizione dell’elefante c’è anche una leggenda, dalla quale poi deriva anche la simbologia attribuita a questa posizione.
La leggenda della posizione dell’elefante gajasana
Si narra che Aditi, dea ancestrale e misteriosa che dà origine a tutto, ebbe sette figli che si occupavano di modellare la forma umana. Facendolo, però, accumularono scarti e da qui nacque il primo elefante. Per questo, secondo la tradizione induista, l’elefante è strettamente collegato alla natura umana: la stessa saggezza che gli si attribuisce pare sia nata da antiche conoscenze che l’umanità ha poi dimenticato. Ora veniamo alla sua simbologia: secondo questa tradizione le sue orecchie tanto grandi rappresentano il dono di ascoltare e capire. L’elefante è, inoltre, un animale al quale gli si attribuisce una enorme memoria: per questo è simbolo del collegamento con il passato remoto, in armonia con l’ambiente. È inoltre simbolo di pazienza, sicurezza, forza, stabilità e regalità, prosperità e buon augurio.
I suo benefici
La posizione yoga dell’elefante è estremamente importante perché apporta innumerevoli benefici:
- Tonifica i muscoli delle gambe irrobustendo, allo stesso tempo, la schiena, la colonna vertebrale e la postura, raddrizzandola
- Aumenta il flusso di sangue al cervello che viene ossigenato attivando, così, concentrazione e memoria.
- Rilassa e scioglie le tensioni, eliminando ansia e stress
- Aiuta la digestione
- Migliora le funzioni sessuali
Come si fa la posizione dell’elefante
Eseguire la posizione dell’elefante è piuttosto semplice ma, come tutte le asana, va fatta con attenzione e senza mai sforzare muscoli e legamenti. Vediamo come si fa:
- Parti da Tadasana. Dedica tempo all’ascolto del respiro, percependo il baricentro, il contatto dei piedi con il suolo, l’assenza di tensione, specialmente in ginocchia e caviglie.
- Inspira e solleva le braccia sopra la testa. Le mani sono unite.
- Fletti il corpo leggermente indietro
- Espirando scendi in avanti mantenendo la schiena ben distesa. il baricentro scivola indietro.
- Prosegui fino a che le mani non saranno appoggiate a terra lontane il più possibile dai piedi (sempre senza sforzare, fino a che riesci senza sentire tensione). lasciando libera azione alla forza di gravità.
- Mantieni le gambe rimangono diritte, senza spingere le ginocchia indietro ma tenendole leggermente flesse se necessario
- Mantieni la posizione per 10 respiri profondi
- Inspirando solleva quindi inspirando ci solleviamo verso l’alto ed esalando abbassa le braccia.