La colonna vertebrale è una struttura complessa ed efficiente, nonché delicata, associata a quasi tutte le attività del nostro corpo.
Le sue funzioni sono difatti differenti:
- dona stabilità all’intero corpo;
- sostiene il capo, le spalle e gli arti superiori;
- protegge il midollo spinale;
- facilita la mobilità e gli spostamenti del tronco;
- funge da ammortizzatore con la capacità di assorbire i carichi;
- favorisce l’equilibrio durante la fase motoria.
Viene suddivisa essenzialmente in 3 zone (benché la sua suddivisione sia decisamente più ampia, per una questione di semplicità e praticità ci limiteremo alla suddivisione seguente):
Zona Cervicale
Le vertebre di questa parte della colonna sostengono il cranio e favoriscono i suoi movimenti rotatori.
Da queste vertebre escono i nervi, provenienti dal midollo spinale e prima ancora dal cervello, che comandano i muscoli delle spalle e degli arti superiori fino alle mani.
Zona Dorsale
Al tronco dorsale sono collegati gli arti superiori attraverso l’articolazione formata dalla scapola e dalla clavicola. Quest’ultima, a sua volta, è unita allo sterno, l’osso piatto a cui si collegano anche le prime sette vertebre.
In gran parte delle vertebre dorsali si articolano le costole e si inseriscono alcuni importanti fasci muscolari, tra i quali il gran dorsale, così chiamato perché è il muscolo più vasto, come superficie, di tutto il corpo e consente l’adduzione e la rotazione delle braccia.
Nella parte addominale si trova, invece, il diaframma, muscolo laminare, il cui vertice sale all’interno della gabbia toracica. Questo tratto partecipa al complesso movimento della respirazione. La colonna dorsale permette le rotazioni, le flessioni e le estensioni di tutta la schiena.
Zona Lombare
Questa zona della colonna, strettamente ancorata al bacino, con le sue vertebre particolarmente robuste sostiene l’intera spina dorsale e svolge la sua funzione stabilizzatrice del bacino attraverso movimenti – talora millimetrici – di una vertebra con l’altra.
Anche in questa zona, sono presenti diverse fasce muscolari, tra le quali il piccolo e grande psoas, il muscolo iliaco, ecc.
Passiamo ora ad analizzare le possibili cause delle sue disfunzioni.
Per prima cosa vedremo le possibili cause del dolore e della rigidità nella zona cervicale e dorsale, che si manifesta con la difficoltà a muovere l’area superiore della schiena o a piegare la testa. Si tratta di un sintomo molto comune, che può avere cause diverse.
La cervicalgia da postura si manifesta con dolore nucale e cervicale dopo aver mantenuto a lungo una posizione obbligata con il tronco troppo piegato in avanti o con il collo troppo rilassato, come quando si lavora al computer per un periodo prolungato o si dorme in una posizione anomala.
Il torcicollo è caratterizzato, invece, da rigidità dei muscoli del dorso e del collo, associata a dolore molto intenso e marcata limitazione funzionale; la contrattura del muscolo trapezio e sternocleidomastoideo può indurre l’inclinazione del capo dal lato dello spasmo.
Questi sintomi insorgono generalmente in forma acuta. Nell’insorgenza del torcicollo possono incidere fattori atmosferici, stress, posture errate o movimenti bruschi.
La rigidità dei muscoli del dorso e del collo è un sintomo che si manifesta comunemente anche nell’artrosi a livello delle vertebre cervicali (cervicoartrosi). In tal caso, la rigidità in regione dorsale e la cervicalgia sono aggravate dai climi freddo-umidi, dallo sforzo e dalle posizioni viziate.
Altra causa è il colpo di frusta cervicale, che si verifica in seguito a una violenta sollecitazione in estensione o flessione della colonna cervicale, come accade in seguito ad un incidente stradale o ad una caduta. Dopo tale evento, la rigidità e la contrattura si associano ad un dolore al collo molto intenso.
Anche l’ernia discale cervicale provoca una sintomatologia dolorosa continua ed insopportabile, con perdita di forza ed alterazione della sensibilità del braccio.
La rigidità dei muscoli del dorso e del collo può derivare da molti altri disordini come fibromialgia, sindrome dello stretto toracico o spondiloartropatie (tra cui spondilite anchilosante, artrite psoriasica e sindrome di Reiter), per questo motivo è sempre bene fare un’attenta valutazione della sintomatologia al fine di seguire l’iter più corretta per una sua risoluzione o perlomeno per un attenuamento.
Rigidità e dolore nella fascia lombare trovano in genere eziologia nell’irritazione o nel deterioramento della fascia inferiore della colonna vertebrale. Il dolore viene descritto come una sensazione di rigidità e tensione alla parte bassa della schiena, talvolta accompagnate da fitte o formicolii.
Le cause della lombalgia possono essere differenti:
Artrosi lombare
È un disturbo degenerativo che colpisce i dischi intervertebrali che fungono da stabilizzatori della spina dorsale. Provoca un’infiammazione che causa dolore, rigidità e difficoltà a compiere determinati movimenti. In generale, si sviluppa a causa del logoramento delle articolazioni in età avanzata. Può anche essere il risultato di uno sforzo eccessivo o di un trauma.
Stiramento muscolare
Anche una distensione (o stiramento) muscolare o del legamento della zona lombare può essere una delle possibili cause del dolore lombare. Questa condizione produce instabilità della colonna vertebrale e difficoltà a mantenere alcune posizioni. Generalmente è causato da attività fisica molto intensa o sovrappeso.
Contrattura muscolare
È una lesione è dovuta a sforzi inappropriati o all’esecuzione di determinati movimenti scorretti, con una postura viziata.
Stanchezza muscolare
La stanchezza muscolare può insorgere a causa di mancata attività fisica, cattiva alimentazione o abitudini poco sane. Ciò fa sì che la colonna vertebrale e le articolazioni perdano stabilità e resistenza. Di conseguenza, la zona lombare si contrae e i dolori aumentano fino a estendersi talvolta alle braccia o alle gambe.
Discopatie
Protrusioni, ernie del disco o osteofitosi: tutti disturbi degenerativi che producono dolore durante gli sforzi fisici
Patologie agli organi interni:
Problemi gastrici e/o intestinali, malattie renali, endometriosi che possono creare una vera e propria rigidità muscolare limitando il movimento di questa zona della colonna e causando dolori talvolta molto forti che richiedono l’utilizzo di farmaci antidolorifici e antinfiammatori.
A tutto però vi è rimedio: esercizi mirati di Pilates e Yoga possono risultare assolutamente utili in tutte le condizioni e le cause citate.
Chiaramente, a seconda del disturbo responsabile della sintomatologia, si seguiranno iter differenti.
Nei casi in cui i dolori e la rigidità siano dovuti a delle vere e proprie patologie sarebbe preferibile iniziare il proprio percorso con delle sedute individuali in modo tale che l’intero esercizio sia studiato e strutturato sulle singole esigenze di ognuno.
Il consiglio, come sempre del resto, è di affidarsi a mani esperte e personale competente e di eseguire l’attività più corretta chiedendo consiglio al proprio medico: il rischio è quello di andar a peggiorare situazioni già delicate e a rischio.